SCEGLIERE L’ULTIMO POSTO
Un insegnamento di Gesù incomprensibile per l’uomo del nostro mondo. L’ansia della visibilità e dell’essere avanti e al di sopra degli altri è diventata un tratto distintivo della cultura del mondo occidentale, in gran parte detto cristiano. Scegliere l’ultimo posto è un andare controcorrente molto faticoso, per niente riconosciuto, anzi disprezzato dagli altri. Però l’umile e il mite del vangelo non cercano potere o riconoscimento, bensì solo la vicinanza del Signore e la gioia di servire gratuitamente gli altri, specialmente i poveri, come Gesù.
RITI D’INIZIO
Canto d’ingresso o antifona: Pietà di me, o Signore, a te grido tutto il giorno: tu sei buono, o Signore, e perdoni, sei pieno di misericordia con chi ti invoca. (Sal 85,3.5)
ATTO PENITENZIALE
Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli e sorelle, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre Vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli e sorelle, di pregare per me il Signore Dio nostro.
GLORIA A DIO NELL’ALTO DEI CIELI e pace in terra agli uomini amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa. Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre Onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.
COLLETTA
Dio onnipotente, unica fonte di ogni dono perfetto, infondi nei nostri cuori l’amore per il tuo nome, accresci la nostra dedizione a te, fa’ maturare ogni germe di bene e custodiscilo con vigile cura. Per il nostro Signore Gesù Cristo… Oppure: O Dio, che chiami i poveri e i peccatori alla festosa assemblea della nuova alleanza, concedi a noi di onorare la presenza del Signore negli umili e nei sofferenti, per essere accolti alla mensa del tuo regno. Per il nostro Signore Gesù Cristo… A: Amen.
PRIMA LETTURA
La persona umile rende gloria a Dio perché riconosce che tutto ciò che possiede è suo dono, non se ne vanta come se li possedesse per merito proprio e li utilizza per il bene.
Dal libro del Siràcide (3,19-21.30-31 [gr. 3.17-20.28-29])
Figlio, compi le tue opere con mitezza, e sarai amato più di un uomo generoso. Quanto più sei grande, tanto più fatti umile, e troverai grazia davanti al Signore. Molti sono gli uomini orgogliosi e superbi, ma ai miti Dio rivela i suoi segreti. Perché grande è la potenza del Signore, e dagli umili egli è glorificato. Per la misera condizione del superbo non c’è rimedio, perché in lui è radicata la pianta del male. Il cuore sapiente medita le parabole, un orecchio attento è quanto desidera il saggio.
Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE – Dal Salmo 67 (68)
Dio difende i poveri e i bisognosi, quelli che sono scartati dai ricchi e dai potenti. Il salmista riconosce l’opera di Dio e invita tutti a lodarlo.
R. Hai preparato, o Dio, una casa per il povero.
I giusti si rallegrano, / esultano davanti a Dio e cantano di gioia. / Cantate a Dio, inneggiate al suo nome: / Signore è il suo nome.
Padre degli orfani e difensore delle vedove / è Dio nella sua santa dimora. / A chi è solo, Dio fa abitare una casa, / fa uscire con gioia i prigionieri.
Pioggia abbondante hai riversato, o Dio, / la tua esausta eredità tu hai consolidato / e in essa ha abitato il tuo popolo, / in quella che, nella tua bontà, / hai reso sicura per il povero, o Dio.
SECONDA LETTURA
Gli ebrei nel Primo Testamento hanno fatto esperienza di un Dio vicino, ma tremendo: infatti avevano chiesto di non avere accesso diretto a Dio, ma solo attraverso intermediari, come Mosè. I cristiani, invece, hanno conosciuto un Dio diverso, visibile e avvicinabile in Gesù, mite e misericordioso.
Dalla lettera agli Ebrei (12,18-19.22-24a)
Fratelli, non vi siete avvicinati a qualcosa di tangibile né a un fuoco ardente né a oscurità, tenebra e tempesta, né a squillo di tromba e a suono di parole, mentre quelli che lo udivano scongiuravano Dio di non rivolgere più a loro la parola. Voi invece vi siete accostati al monte Sion, alla città del Dio vivente, alla Gerusalemme celeste e a migliaia di angeli, all’adunanza festosa e all’assemblea dei primogeniti i cui nomi sono scritti nei cieli, al Dio giudice di tutti e agli spiriti dei giusti resi perfetti, a Gesù, mediatore dell’alleanza nuova.
Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
CANTO AL VANGELO (Mt 11,29ab)
Alleluia, alleluia. Prendete il mio giogo sopra di voi, dice il Signore, e imparate da me, che sono mite e umile di cuore. Alleluia.
VANGELO
Luca indirizza la parabola e l’insegnamento di Gesù che ascoltiamo oggi non tanto agli invitati e al padrone di casa, quanto ai cristiani della sua comunità. È nella Chiesa che bi- sogna bandire la corsa ai primi posti e imparare ad amare gratuitamente i poveri e gli scartati di questo mondo.
Dal vangelo secondo Luca (14.1.7-14)
Avvenne che un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. Diceva agli invitati una parabola, notando
come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cedigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato». Disse poi a colui che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».
Parola del Signore. A: Lode a te, o Cristo.
PREGHIERA UNIVERSALE
Il Padre ci ama gratuitamente e ascolta le nostre preghiere. Rinnoviamo la piena fiducia nel suo amore pater- no e presentiamogli le nostre richieste per la Chiesa e per il mondo. Diciamo insieme: Padre dei poveri, ascoltaci.
• Affinché tutta la Chiesa prenda coscienza di essere serva del mondo nel portare il Vangelo di Gesù, preghiamo.
• Affinché i poveri e gli scartati di questo mondo trovino nella Chiesa e nei cristiani segni concreti dell’amore di Dio Padre per ciascuno di loro, preghiamo.
• Affinché i ricchi di questo mondo imparino dal Vangelo a rispettare la giustizia con i lavoratori e ad aiutare i poveri, senza aspettarsi un nuovo guadagno, preghiamo.
• Affinché tutti noi ci impegniamo a fare del bene gratuitamente per essere e sentirci veri figli di Dio e fratelli di Gesù, preghiamo.
Padre, hai mandato il tuo figlio Gesù perché da lui imparassimo ad amare i fratelli come tu ami noi. Donaci il tuo Spirito, affinché ci aiuti a gustare la gioia dell’amo- re donato agli altri. Per Cristo nostro Signore.
A: Amen.
SULLE OFFERTE
L’offerta che ti presentiamo ci ottenga la tua benedizione, o Signore, perché si compia in noi con la potenza del tuo Spirito la salvezza che celebriamo nel mistero. Per Cristo nostro Signore. A: Amen.
PADRE NOSTRO
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male.
RITI DI COMUNIONE
Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati del mondo. Beati gli invitati alla cena dell’Agnello. A: O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa, ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato.
DOPO LA COMUNIONE
O Signore, che ci hai saziati con il pane del cielo, fa’ che questo nutrimento del tuo amore rafforzi i nostri cuori e ci spinga a servirti nei nostri fratelli. Per Cristo nostro Signore. A: Amen.