ASCOLTARE IL RISORTO
Ancora una parabola su ricchezza e povertà; però questa volta la domanda non riguarda il modo di usare la ricchezza, ma il modo di interpretare il senso della vita. Inoltre ci è chiesto di dire a chi crediamo nel fare le scelte decisive. Non credere ai profeti, e per noi non credere a Gesù morto e risorto, conduce a vivere una vita votata al fallimento.
RITI D’INIZIO
Canto d’ingresso o antifona: Signore, quanto hai fatto ricadere su di noi, l’hai fatto con retto giudizio, poiché noi abbiamo peccato, non abbiamo obbedito ai tuoi comandamenti. Ma ora, salvaci con i tuoi prodigi; da’ gloria al tuo nome, Signore, fa’ con noi secondo la tua clemenza, secondo la tua grande misericordia. (Dn 3,31.29.30.43.42)
ATTO PENITENZIALE
Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli e sorelle, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre Vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli e sorelle, di pregare per me il Signore Dio nostro.
GLORIA A DIO NELL’ALTO DEI CIELI e pace in terra agli uomini amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa. Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre Onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.
COLLETTA
O Dio, che riveli la tua onnipotenza soprattutto con la misericordia e il perdono, continua a effondere su di noi la tua grazia, perché, affrettandoci verso i beni da te promessi, diventiamo partecipi della felicità eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo… Oppure: O Dio, che conosci le necessità del povero e non abbandoni il debole nella solitudine, libera dalla schiavitù dell’egoismo coloro che sono sordi alla voce di chi invoca aiuto, e dona a tutti noi una fede salda nel Cristo risorto. Egli è Dio… A: Amen.
PRIMA LETTURA
Dopo i commercianti, il profeta Amos mette sotto tiro i potenti e i ricchi che gozzovigliano e non si preoccupano del benessere dei poveri e del destino della nazione. Questi buontemponi, che non hanno ascoltato a tempo gli ammonimenti del profeta, non si rendono conto che mandano in rovina tutta la nazione. Nel loro futuro c’è l’esilio.
Dal libro del profeta Amos (6 ,1a.4-7)
Guai agli spensierati di Sion e a quelli che si considerano sicuri sulla montagna di Samaria! Distesi su letti d’avorio e sdraiati sui loro divani mangiano gli agnelli del gregge e i vitelli cresciuti nella stalla. Canterellano al suono dell’arpa, come Davide improvvisano su strumenti musicali; bevono il vino in larghe coppe e si ungono con gli unguenti più raffinati, ma della rovina di Giuseppe non si preoccupano. Perciò ora andranno in esilio in testa ai deportati e cesserà l’orgia dei dissoluti.
Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE – Dal Salmo 145 (146)
Il salmista esalta la fedeltà del Signore verso i deboli e i poveri e ammonisce gli empi.
R. Loda il Signore, anima mia.
Il Signore rimane fedele per sempre, / rende giustizia agli oppressi, / dà il pane agli affamati. / Il Signore libera i prigionieri. R.
Il Signore ridona la vista ai ciechi, / il Signore rialza chi è caduto, / il Signore ama i giusti, / il Signore protegge i forestieri. R.
Egli sostiene l’orfano e la vedova, / ma sconvolge le vie dei malvagi. / Il Signore regna per sempre, / il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione. R.
SECONDA LETTURA
Paolo, dopo aver denunciato la presenza di falsi maestri nelle comunità cristiane, esorta Timoteo a coltivare tutte le virtù, per essere di esempio ai fratelli e aiutarli a conservare intatta la fede in Gesù.
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timoteo (6,11-16)
Tu, uomo di Dio, evita queste cose; tendi invece alla giustizia, alla pietà, alla fede, alla carità, alla pazienza, alla mitezza. Combatti la buona battaglia della fede, cerca di raggiungere la vita eterna alla quale sei stato chiamato e per la quale hai fatto la tua bella professione di fede davanti a molti testimoni. Davanti a Dio, che dà vita a tutte le cose, e a Gesù Cristo, che ha dato la sua bella testimonianza davanti a Ponzio Pilato, ti ordino di conservare senza macchia e in modo irreprensibile il comandamento, fino alla manifestazione del Signore nostro Gesù Cristo, che al tempo stabilito sarà a noi mostrata da Dio, il beato e unico Sovrano, il Re dei re e Signore dei signori, il solo che possiede l’immortalità e abita una luce inaccessibile: nessuno fra gli uomini lo ha mai visto né può vederlo. A lui onore e potenza per sempre. Amen.
Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
CANTO AL VANGELO (2 Cor 8,9)
Alleluia, alleluia. Gesù Cristo da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà. Alleluia.
VANGELO
Una parabola apparentemente semplice nella quale Luca sintetizza l’insegnamento di Gesù sull’uso della ricchezza: nella comunità cristiana non ci devono essere ricchi e poveri, ma fratelli che condividono i beni di questo mondo, perché nessuno sia smodatamente ricco e nessuno sia così povero da non poter vivere dignitosamente.
Dal vangelo secondo Luca (16,19-31)
In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e man da Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”. Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì posso- no giungere fino a noi”. E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».
Parola del Signore. A: Lode a te o Cristo.
PREGHIERA UNIVERSALE
La Parola di Dio ci ha esortati a non sprecare la vita in cose inutili o dannose. Presentiamo umilmente la nostra preghiera a Dio Padre per noi e per il mondo intero. Diciamo insieme: Padre misericordioso, ascoltaci.
• Affinché la Chiesa non si stanchi di annunciare il Vangelo a tutti, perché ogni uomo si impegni a costruire un mondo più fraterno e solidale, preghiamo.
• Affinché i catechisti educhino le giovani generazioni all’ascolto della Sacra Scrittura e alla solidarietà con i fratelli, specialmente i più poveri, preghiamo.
• Affinché i giovani non si lascino affascinare da una vita di divertimenti, ma scoprano i veri valori e si impegnino a viverli, preghiamo.
• Affinché tutti noi con la testimonianza della vita e della parola riusciamo a mostrare a qualche fratello la bellezza del Vangelo che illumina la vita, preghiamo.
Padre, donaci il tuo Santo Spirito, perché ci aiuti a non ricercare sicurezza e conforto nei beni che possediamo, ma nel tuo infinito amore. Per Cristo nostro Signore. A: Amen.
SULLE OFFERTE
Accogli, Padre misericordioso, i nostri doni, e da questa offerta fa’ scaturire per noi la sorgente di ogni benedizione. Per Cristo nostro Signore. A: Amen.
PADRE NOSTRO
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male.
RITI DI COMUNIONE
Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati del mondo. Beati gli invitati alla cena dell’Agnello. A: O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa, ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato.
DOPO LA COMUNIONE
Questo sacramento di vita eterna ci rinnovi, o Padre, nell’anima e nel corpo, perché, annunciando la morte del tuo Figlio, partecipiamo alla sua passione per diventare eredi con lui nella gloria. Per Cristo nostro Signore. A: Amen.