TORNARE GIUSTIFICATI
I cristiani (in Italia una piccola percentuale) ogni domenica partecipano all’Eucaristia; come tornano a casa? Uguali a prima? Giustificati? O con un peccato in più? La parabola di oggi ci invita a dare una risposta che è determinata da una virtù non solo dimenticata ma disprezzata dalla cultura dominante: l’umiltà.

RITI D’INIZIO
Canto d’ingresso o antifona: Gioisca il cuore di chi cerca il Signore. Cercate il Signore e la sua potenza, cercate sempre il suo volto. (Sal 104,3-4)

ATTO PENITENZIALE
Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli e sorelle, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre Vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli e sorelle, di pregare per me il Signore Dio nostro.

GLORIA A DIO NELL’ALTO DEI CIELI e pace in terra agli uomini amati dal Signore. Noi ti lodiamo, ti benediciamo, ti adoriamo, ti glorifichiamo, ti rendiamo grazie per la tua gloria immensa. Signore Dio, Re del cielo, Dio Padre Onnipotente. Signore, Figlio unigenito, Gesù Cristo, Signore Dio, Agnello di Dio, Figlio del Padre, tu che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi; tu che togli i peccati del mondo, accogli la nostra supplica; tu che siedi alla destra del Padre, abbi pietà di noi. Perché tu solo il Santo, tu solo il Signore, tu solo l’Altissimo, Gesù Cristo, con lo Spirito Santo: nella gloria di Dio Padre. Amen.

COLLETTA
Dio onnipotente ed eterno, accresci in noi la fede, la speranza e la carità, e perché possiamo ottenere ciò che prometti, fa’ che amiamo ciò che comandi. Per il nostro Signore Gesù Cristo… Oppure: O Dio, che sempre ascolti la preghiera dell’umile, guarda a noi come al pubblicano pentito, e fa’ che ci apriamo con fiducia alla tua misericordia, che da peccatori ci rende giusti. Per il nostro Signore Gesù Cristo… A: Amen.

PRIMA LETTURA
In un mondo in cui i malvagi corrompono i giudici ed essi si lasciano corrompere (solo al tempo del Siracide?), questa parola di Dio rimanda all’unico giudice giusto, che non ascolta i malvagi, non chiude gli occhi sulle ingiustizie e i soprusi dei potenti e soccorre i poveri e i deboli.

Dal libro del Siracide (35,15b-17.20-22a)
Il Signore è giudice e per lui non c’è preferenza di persone. Non è parziale a danno del povero e ascolta la preghiera dell’oppresso. Non trascura la supplica dell’orfano, né la vedova, quando si sfoga nel lamento. Chi la soccorre è accolto con benevolenza, la sua preghiera arriva fino alle nubi. La preghiera del povero attraversa le nubi né si quieta finché non sia arrivata; non desiste finché l’Altissimo non sia intervenuto e abbia reso soddisfazione ai giusti e ristabilito l’equità.
Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE – Dal Salmo 33 (34)
Il Signore ascolta sempre la preghiera degli umili e dei poveri. Il salmista ne ha fatto esperienza, per questo loda il Signore e incoraggia i suoi fratelli, che stanno soffrendo ingiustizie e soprusi.

R. Il povero grida e il Signore lo ascolta.
Benedirò il Signore in ogni tempo, / sulla mia bocca sempre la sua lode. / Io mi glorio nel Signore: / i poveri ascoltino e si rallegrino. R.
Il volto del Signore contro i malfattori, / per eliminarne dalla terra il ricordo. / Gridano e il Signore li ascolta, / li libera da tutte le loro angosce. R.
Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato, / egli salva gli spiriti affranti. / Il Signore riscatta la vita dei suoi servi; / non sarà condannato chi in lui si rifugia. R.

SECONDA LETTURA
Paolo è in prigione, stanco e consapevole che la sua vita terrena è giunta alla conclusione. Tracciando un breve bilancio della sua vita, quasi come saluto all’amico e discepolo Timoteo, non si vanta, ma ribadisce che si è affidato totalmente al Signore, da cui solo aspetta il premio, e ha dedicato tutta la sua vita alla diffusione del Vangelo.,

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timoteo (4,6-8.16-18)
Figlio mio, io sto già per essere versato in offerta ed è giunto il momento che io lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerà in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione. Nella mia prima difesa in tribunale nessuno mi ha assistito; tutti mi hanno abbandonato. Nei loro confronti, non se ne tenga conto. Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi por- tare a compimento l’annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero: e così fui liberato dalla bocca del leone. Il Signore mi libererà da ogni male e mi porterà in salvo nei cieli, nel suo regno; a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.

CANTO AL VANGELO (Cf 2 Cor 5,19)
Alleluia, alleluia. Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo, affidando a noi la parola della riconciliazione. Alleluia.

VANGELO
Luca indirizza questa parabola ai cristiani che corrono il rischio di somigliare ai farisei, quando si ritengono migliori degli altri, perché con le loro buone opere hanno «meritato» la salvezza. La giustificazione non si merita, è un dono che Dio fa a tutti coloro che si presentano a lui e pregano con umiltà.

Dal vangelo secondo Luca (18,9-14)
In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».
Parola del Signore. A: Lode a te o Cristo.

PREGHIERA UNIVERSALE
Il Signore è vicino a coloro che si accostano a lui con un cuore umile. Con la certa fiducia di essere ascoltati, preghiamo insieme: Padre di misericordia, ascolta la nostra preghiera.
• Affinché tutti i ministri della Chiesa si impegnino ogni giorno ad imparare la misericordia dal Signore Gesù, preghiamo.
• Affinché tutte le persone che si impegnano a vivere il Vangelo si avvicinino con benevolenza ai peccatori, preghiamo.
• Affinché tutti coloro che amministrano la giustizia siano onesti, non privilegino i potenti e aiutino i poveri e i deboli che subiscono ingiustizie, preghiamo.
• Affinché la nostra comunità sia casa accogliente per tutti, specialmente per i peccatori, i poveri e i deboli, preghiamo.
Padre, che ascolti la preghiera dei poveri e degli umili, aiutaci a guardare con amore, sull’esempio di Gesù, tutti i fratelli che tu ci fai incontrare. Per Cristo nostro Signore. A: Amen.

SULLE OFFERTE
Guarda, o Signore, i doni che ti presentiamo, perché il nostro servizio sacerdotale renda gloria al tuo nome. Per Cristo nostro Signore. A: Amen.

PADRE NOSTRO
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male.

RITI DI COMUNIONE
Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati del mondo. Beati gli invitati alla cena dell’Agnello. A: O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa, ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato.

DOPO LA COMUNIONE
Si compia in noi, o Signore, la realtà significata dai tuoi sacramenti, perché otteniamo in pienezza ciò che ora celebriamo nel mistero. Per Cristo nostro Signore. A: Amen.