«IO SONO LA RISURREZIONE E LA VITA»
Gesù davanti a Marta e Maria, che piangono per la morte del fratello Lazzaro, si rivela come «risurrezione e vita». Affronta la debolezza della fede delle sue amiche e manifesta la potenza del suo amore, riportando in vita Lazzaro. Questo segno dice qualcosa di decisivo a ogni persona. Di fronte alla morte che porta via i nostri cari, il Signore afferma la sua vittoria e la volontà del Padre di dare la vita che non muore a tutti i suoi figli.
RITI D’INIZIO
Canto d’ingresso o antifona: Fammi giustizia, o Dio, e difendi la mia causa contro gente senza pietà; salvami dall’uomo ingiusto e malvagio, perché tu sei il mio Dio e la mia difesa. (Sal 42,1-2)
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Assemblea: Amen.
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo sia con tutti voi. A: E con il tuo spirito.
ATTO PENITENZIALE
Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli e sorelle, che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni, per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa. E supplico la beata sempre Vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli e sorelle, di pregare per me il Signore Dio nostro.
COLLETTA
Vieni in nostro aiuto, Padre misericordioso, perché possiamo vivere e agire sempre in quella carità, che spinse il tuo Figlio a dare la vita per noi. Egli è Dio e vive e regna con te… A: Amen.
Oppure: Eterno Padre, la tua gloria è l’uomo vivente; tu che hai manifestato la tua compassione nel pianto di Gesù per l’amico Lazzaro, guarda oggi l’afflizione della Chiesa che piange e prega per i suoi figli morti a causa del peccato, e con la forza del tuo Spirito richiamali alla vita nuova. Per il nostro Signore Gesù Cristo… A: Amen.
PRIMA LETTURA
Il popolo è in esilio a Babilonia e ha la tentazione di perdere ogni speranza e di identificare l’esilio con la morte. Il profeta Ezechiele annuncia un’opera del Signore incredibile e insperata: la risurrezione del popolo e il ritorno a Gerusalemme.
Dal libro del profeta Ezechiele (37,12-14)
Così dice il Signore Dio: «Ecco, io apro i vostri sepolcri, vi faccio uscire dalle vostre tombe, o popolo mio, e vi riconduco nella terra d’Israele. Riconoscerete che io sono il Signore, quando aprirò le vostre tombe e vi farò uscire dai vostri sepolcri, o popolo mio. Farò entrare in voi il mio spirito e rivivrete; vi farò riposare nella vostra terra. Saprete che io sono il Signore. L’ho detto e lo farò». Oracolo del Signore Dio.
Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE – Dal Salmo 129 (130)
Il riconoscimento delle proprie colpe spinge il cuore del salmista a credere e a sperare che la misericordia del Signore cancellerà le sue colpe. Lo stesso vale per tutto il popolo di Israele.
R. Il Signore è bontà e misericordia.
Dal profondo a te grido, o Signore; / Signore, ascolta la mia voce. / Siano i tuoi orecchi attenti / alla voce della mia supplica. R.
Se consideri le colpe, Signore, / Signore, chi ti può resistere? / Ma con te è il perdono: / così avremo il tuo timore. R.
Io spero, Signore. / Spera l’anima mia, / attendo la sua parola. / L’anima mia è rivolta al Signore / più che le sentinelle all’aurora. R.
Più che le sentinelle l’aurora, / Israele attenda il Signore, / perché con il Signore è la misericordia / e grande è con lui la redenzione. Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe. R.
SECONDA LETTURA
Il peccato ha introdotto la morte nel mondo. Cristo è risorto dai morti e ha messo a disposizione di tutti il suo Spirito, capace di vincere la morte. Chiunque si allontana dal peccato e appartiene a Cristo ha la vita eterna e, grazie a lui, non sarà prigioniero della morte.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani (8,8-11)
Fratelli, quelli che si lasciano dominare dalla carne non possono piacere a Dio. Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene. Ora, se Cristo è in voi, il vostro corpo è morto per il peccato, ma lo Spirito è vita per la giustizia. E se lo Spirito di Dio, che ha risuscitato Gesù dai morti, abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti darà la vita anche ai vostri corpi mortali per mezzo del suo Spirito che abita in voi.
Parola di Dio. A: Rendiamo grazie a Dio.
CANTO AL VANGELO (Cf Gv 11,25a.26)
Lode e onore a te, Signore Gesù! Io sono la risurrezione e la vita, dice il Signore, chi crede in me non morirà in eterno. Lode e onore a te, Signore Gesù!
VANGELO
Il ritorno alla vita di Lazzaro è il sesto e ultimo «segno» realizzato da Gesù, prima del segno supremo del dono della sua vita in croce e della sua risurrezione. «Io sono la risurrezione e la vita»: è la rivelazione di un aspetto centrale dell’identità del Verbo incarnato. La domanda di Gesù a Marta, «credi questo?», è rivolta a ogni cristiano e attende una risposta decisiva.
Dal vangelo secondo Giovanni (11,1-45)
[In quel tempo,] un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella, era malato. Maria era quella che cosparse di profumo il Signore e gli asciugò i piedi con i suoi capelli; suo fratello Lazzaro era malato. [Le sorelle mandarono dunque a dire a Gesù: «Signore, ecco, colui che tu ami è malato». All’udire questo, Gesù disse: «Questa malattia non porterà alla morte, ma è per la gloria di Dio, affinché per mezzo di essa il Figlio di Dio venga glorificato». Gesù amava Marta e sua sorella e Lazzaro. Quando sentì che era malato, rimase per due giorni nel luogo dove si trovava. Poi disse ai discepoli: «Andiamo di nuovo in Giudea!».] I discepoli gli dissero: «Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di lapidarti e tu ci vai di nuovo?». Gesù rispose: «Non sono forse dodici le ore del giorno? Se uno cammina di giorno, non inciampa, perché vede la luce di questo mondo; ma se cammina di notte, inciampa, perché la luce non è in lui». Disse queste cose e poi soggiunse loro: «Lazzaro, il nostro amico, s’è addormentato; ma io vado a svegliarlo». Gli dissero allora i discepoli: «Signore, se si è addormentato, si salverà». Gesù aveva parlato della morte di lui; essi invece pensarono che parlasse del riposo del sonno. Allora Gesù disse loro apertamente: «Lazzaro è morto e io sono contento per voi di non essere stato là, affinché voi crediate; ma andiamo da lui!». Allora Tommaso, chiamato Dìdimo, disse agli altri discepoli: «Andiamo anche noi a morire con lui!». [Quando Gesù arrivò, trovò Lazzaro che già da quattro giorni era nel sepolcro.] Betània distava da Gerusalemme meno di tre chilometri e molti Giudei erano venuti da Marta e Maria a consolarle per il fratello. Marta dunque, come udì che veniva Gesù, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa. [Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto! Ma anche ora so che qualunque cosa tu chiederai a Dio, Dio te la concederà». Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà». Gli rispose Marta: «So che risorgerà nella risurrezione dell’ultimo giorno». Gesù le disse: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno. Credi questo?». Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui che viene nel mondo».] Dette queste parole, andò a chiamare Maria, sua sorella, e di nascosto le disse: «Il Maestro è qui e ti chiama». Udito questo, ella si alzò subito e andò da lui. Gesù non era entrato nel villaggio, ma si trovava ancora là dove Marta gli era andata incontro. Allora i Giudei, che erano in casa con lei a consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, pensando che andasse a piangere al sepolcro. Quando Maria giunse dove si trovava Gesù, appena lo vide si gettò ai suoi piedi dicendogli: «Signore, se tu fossi stato qui, mio fratello non sarebbe morto!». [Gesù] allora, quando la vide piangere, e piangere anche i Giudei che erano venuti con lei, [si commosse profondamente e, molto turbato, domandò: «Dove lo avete posto?». Gli dissero: «Signore, vieni a vedere!». Gesù scoppiò in pianto. Dissero allora i Giudei: «Guarda come lo amava!». Ma alcuni di loro dissero: «Lui, che ha aperto gli occhi al cieco, non poteva anche far sì che costui non morisse?». Allora Gesù, ancora una volta commosso profondamente, si recò al sepolcro: era una grotta e contro di essa era posta una pietra. Disse
Gesù: «Togliete la pietra!». Gli rispose Marta, la sorella del morto: «Signore, manda già cattivo odore: è lì da quattro giorni». Le disse Gesù: «Non ti ho detto che, se crederai, vedrai la gloria di Dio?». Tolsero dunque la pietra. Gesù allora alzò gli occhi e disse: «Padre, ti rendo grazie perché mi hai ascoltato. Io sapevo che mi dai sempre ascolto, ma l’ho detto per la gente che mi sta attorno, perché credano che tu mi hai mandato». Detto questo, gridò a gran voce: «Lazzaro, vieni fuori!». Il morto uscì, i piedi e le mani legati con bende, e il viso avvolto da un sudario. Gesù disse loro: «Liberatelo e lasciatelo andare». Molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che egli aveva compiuto, credettero in lui.]
Parola del Signore. A: Lode a te o Cristo.
PREGHIERA UNIVERSALE
Dio Padre ha esaudito sempre Gesù e ascolta tutti i suoi figli, quando chiedono il suo amore e la sua misericordia. Con la fiducia dei figli diciamo insieme: Padre della vita, ascoltaci.
• Perché ogni giorno possiamo gustare la bellezza della vita che ci hai donato. Preghiamo.
• Perché non perdiamo mai la fiducia nella presenza amorevole di Gesù nella nostra vita. Preghiamo.
• Perché in vita e in morte sappiamo affidare tutte le persone che amiamo al tuo amore di Padre. Preghiamo.
• Perché nei momenti di crisi della nostra fede sappiamo aggrapparci alla parola e all’esempio di Gesù, nostro fratello. Preghiamo.
Padre, tu non ci hai mai abbandonati. Donaci il tuo Santo Spirito, affinché nei momenti di difficoltà e di buio, sostenga la nostra fede nel tuo amore. Per Cristo nostro Signore. A: Amen.
ORAZIONE SULLE OFFERTE
Esaudisci, Signore, le nostre preghiere: tu che ci hai illuminati con gli insegnamenti della fede, trasformaci con la potenza di questo sacrificio. Per Cristo nostro Signore. A: Amen.
PADRE NOSTRO
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male.
RITI DI COMUNIONE
Ecco l’Agnello di Dio, ecco colui che toglie i peccati del mondo. Beati gli invitati alla cena dell’Agnello. A: O Signore, non sono degno di partecipare alla tua mensa, ma di’ soltanto una parola e io sarò salvato.
DOPO LA COMUNIONE
Dio onnipotente, concedi a noi tuoi fedeli di essere sempre inseriti come membra vive nel Cristo, poiché abbiamo comunicato al suo corpo e al suo sangue. Per Cristo nostro Signore. A: Amen.